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L’irresistibile leggerezza di Instagram

Già in un articolo precedente (Le Instagram Stories sono sopravvalutate?) abbiamo analizzato la differenza tra la percezione dell’incidenza dell’utilizzo di Instagram e dei suoi strumenti in un progetto di social marketing rispetto alla reale utilità.

Ora però il nostro dubbio cresce, e si riferisce a tutto il social. Al suo utilizzo, rispetto ad una percezione di primaria importanza.

Instagram è in fortissima crescita, non siamo certo noi a dirlo o a negarlo, sia di utenti che di interazioni. Questo dato ingolosisce moltissimo chiunque operi nel mondo del social marketing, ma qual è la chiave del suo successo? E come influisce sui progetti di marketing?

La nostra teoria è molto semplice e la annunciamo da subito (anche nel titolo dell’articolo): Instagram è effimero. 

Secondo il metodo scientifico popperiano ora starebbe a noi, o alla “comunità scientifica”, cercare di falsificare questa ipotesi, ma in realtà non vogliamo scrivere un trattato, solo condividere uno spunto di riflessione. Quindi ci permetteremo di fare delle considerazioni meno scientifiche è più filosofiche.

Uno dei motivi che potrebbe aver portato al successo del visual social, secondo il nostro modestissimo parere, è l’immediatezza e semplicità dello stesso. Si “parla” per immagini, o al massimo video molto corti. All’interno del social è possibile solo mettere like e commentare. Tutto è ridotto all’essenziale. Il copy è dopo la foto e spesso non serve nemmeno leggerlo… Tutto quello che riguarda report, hashtag, tag ecc. è superfluo, sovrastruttura. Lo scheletro del social sono una serie di stimoli visivi a cui mettere mi piace o meno, al massimo commentare.

Il cervello si “spegne” e continua a scorrere contenuti poco impegnativi e spesso molto piacevoli (non intendiamo solo le belle ragazze o bei ragazzi eh…). Ci intrattiene senza sforzo, dandoci anche un po’ di dipendenza suvvia.

Uno degli indici che potrebbero dare adito a questa teoria, scusate ma fatichiamo proprio a tentare di falsificarla, è l’esplosione di influencer e fashion blogger che va di pari passo all’evidente aumento di tolleranza rispetto ad immagini con contenuti che violano la policy della community, sono sempre più tollerati contenuti al limite del nudo rispetto alla rigidità iniziale.

Ma fosse anche vera questa teoria cosa importa a chi si occupa di social marketing? 

Questa riflessione è uno spunto, un aspetto da considerare per sviluppare qualsiasi progetto di social marketing su Instagram. Che siano post, o stories, per comunicare su Instagram è strettamente necessario che il messaggio sia nel visual. E fin qui non abbiamo scoperto nulla di nuovo. L’unico avvertimento è di fare attenzione ai feedback: non innamoriamoci di post con moltissime interazioni ma che non esprimono in maniera semplice e diretta il messaggio che vogliamo mandare ai follower. Non accontentiamoci di un copy esplicativo.

Cliente: “Ma i post con grafica e scritte prendono meno like!”. Sicuramente! Sono anche meno coerenti con il resto dei post all’interno del social… A volte però sono necessari. Ovviamente come in tutto serve un equilibrio, da trovare con piccoli test e stimoli ai propri follower.

Voi come utilizzate Instagram? Queste righe vogliono essere più uno spunto di riflessione che una lezione da chi ha la “verità” in tasca!

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